Rossana Casale voce, Emiliano Begni pianoforte, Ermanno Dodaro contrabbasso, Francesco Consaga sax soprano, al pianoforte Mario Rosini.
Risale al 2009 il cd ‘Merry Christmas in Jazz’ che Rossana Casale presentava al suo pubblico e che per ben tre anni nel mese di dicembre portava in tour accompagnata dal suo quartetto jazz (Luigi Bonafede, Aldo Mella, Francesco Sotgiu e Roberto Regis). Nell’album Rossana raccoglieva i brani che il jazz ha regalato al Natale e li reinterpretava lasciando largo spazio all’improvvisazione sua e dei suoi musicisti. Un concerto di musica, emozioni ed energia che ha ottenuto un grande successo ma con il limite di testi da interpretare scritti in epoche dove il pensiero voleva essere semplice, leggero e al massimo malinconico perché figli del dopo guerra e della voglia di rinascita.
A distanza di sei anni Rossana propone un altro modo di parlare del Natale e lo fa sulla coda del tour ‘Il Signor G e l’amore’ e con il forte desiderio di far sì che siano ancora le parole a condurre il racconto, come ha fatto Gaber per lei.
“E’ sicuramente un Natale dove non possiamo girare la testa dall’altra parte, dove dobbiamo essere presenti e seri nel vivere. Questo non vuole dire essere tristi ma anzi, come ci insegna il blues, vuole dire guardare in faccia il dolore per essere uomini coscienti che vogliono creare un nuovo futuro. E’ un Natale dove c’è il bene ma c’è anche il male e e bisogna usare tatto e intelligenza per dirlo. Dove, al di là delle vetrine illuminate, ci sono tante storie da raccontare, quelle vere e quelle immaginate, quelle col sorriso e quelle a denti stretti. Per questo ho scelto brani scritti da cantautori del mondo : Maria Bethania, Tom Waits, George Brassens, Gilberto Gil, Edith Piaf, Henry Salvador e come nelconcerto dedicato al Signor G, completo la scaletta con la poesia di Fernando Pessoa (Poema do Menino Jesus), di Gianni Rodari (Un abete speciale) e con un passo tratto dal bellissimo libro di Erri De Luca ‘Nel nome della madre’, dove Maria dopo aver partorito, sola con il suo piccolo, implora Dio di lasciare il suo Jeshus a un futuro più normale. Finiamo il concerto con il gioco che la musica ci aiuta a regalare al pubblico (perché infondo vogliamo anche essere tutti bambini a Natale), con un brano che cantava Luis Armstrong: ‘Zat you Santa Claus ?’ “Il trio è quello che Rossana chiama “..la mia casa”, grandi musicisti straordinari ed eclettici che la accompagnano ormai da quasi dieci anni, dai tempi del Circo Immaginario. Anche il Jazz c’è, come sempre vuole la Casale: ” Il jazz è il mio
veicolo per esplorare la parte più buia e profonda dell’essere, che sia anche baratro ma verità dell’anima”.