MUSICHE CORSARE

MUSICHE CORSARE

A Pierpaolo Pasolini nel centenario della nascita

20 – 29 MAGGIO 2022 | TEATRO FORMA – BARI

E’ vero, siamo un epoca di omaggi, tributi, celebrazioni, e ancora citazioni, incipit e aforismi.

Siamo così calati in questo esercizio che il suo automatismo spesso ci fa perdere la sostanza stessa che intendiamo richiamare a giusta memoria, e il tutto si risolve in una pratica estetica priva di etica.

La ragione forte che ci ha guidato in questa prima edizione di MUSICHE CORSARE quindi, non è stata la ovvia ricorrenza del centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (parafrasando i suoi SCRITTI CORSARI), per cui si sprecano i cerimoniali, bensì il seguire una delle sue massime attitudini nel trattare, attraverso la scrittura (per noi la musica), la composizione stessa della società contemporanea con i suoi scontri, le sue angosce, il suo conformismo, ma anche il bello recondito che non trova spazio nel consumo.

E’ una scelta questa, certo, controtendenza.

C’è una sfacciata corsa oggi verso lo svuotamento di significati trasversali, paralleli, coincidenti nelle Arti, e spesso sono gli stessi “artisti” a praticarla. Si fonda su una logica che vuole l’assoluta autoreferenzialità, la specializzazione, l’esaltazione di un singolo fattore e la sovrapposizione di questo con il dato espressivo. In altri casi invece il rimando poetico, è fin troppo elementare, uno stracotto di slogan melensi da Guru dell’era digitale.

Il vento di un “divertentismo” mascherato di leggerezza che ci ha avvolto in questi ultimi decenni ha fatto perdere di vista a molti la funzione che in genere l’Arte e in essa la Musica dovrebbe pur svolgere. Ci siamo accontentati della confezione di un prodotto, pur di non farci prendere dalla problematicità e dall’impegno che è necessario riconoscere alla Cultura come atto di crescita e non solo come intrattenimento.

Abbracciamo quindi la controtendenza di questa “lettera di Corsa”, definizione tradizionale dell’incarico di Corsaro, per costruire questa prima edizione di un Festival che come prima cosa pone la centralità su di una domanda cruciale in questo momento di nuovo confronto muscolare tra supremazie: EUROPA ?

La scelta degli artisti gravita intorno ad un pensiero ed una modalità in cui il linguaggio musicale sia tanto votato ad una valorizzazione di elementi legati alla storia del vecchio continente, ma nello stesso tempo dotato di una autenticità apolide che ha saputo catturare ispirazioni da ogni angolo del pianeta in un gioco spazio temporale, ricreando una specificità identitaria.

La risposta potrebbe essere, come parrebbe dalle opere di Surman e Portal, di Battaglia e dei Sound Glance come di Reijseger e Morello o di Kochetov e Favata, nostri ospiti per quest’anno: “Il confine è un limite della mente”.

In conclusione, vogliate concedercelo, tradiremo appena la premessa di questa presentazione con quella che potrebbe essere una citazione di cui però non abbiamo memoria autoriale, ma che ci sembra estremamente significativa per calarci nel contesto di queste MUSICHE CORSARE: “Sul palco si celebra la miglior forma di Democrazia mai immaginata, e l’incontro tra i musicisti suggella il più profondo e duraturo dei trattati tra diversità in alternativa a quelli scritti su carte che prendono fuoco da un momento all’altro”. Roberto Ottaviano Maggio 2022

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